Dopo un’estate in cui il Covid ha abbandonato le prime pagine di siti web e giornali, nelle ultime settimane l’argomento sta attirando su di sé una rinnovata attenzione in virtù di un nuovo aumento dei contagi e dell’emergere di nuove varianti, prima tra tutte Eris (EG.5).
Vediamo, più nello specifico, cosa sta accadendo.
I contagi tornano a salire
Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel proprio report settimanale di sorveglianza, nel periodo 04/09/2023-10/09/2023, si registra “un’incidenza dei casi diagnosticati e segnalati pari a 44 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (28/08/2023-03/09/2023, 31 casi per 100.000 abitanti)“, con numeri in aumento nella maggior parte delle regioni, Veneto in testa. A trainare tale aumento sembrerebbe un’incidenza sempre maggiore della variante Eris (tema che approfondiremo nel prossimo paragrafo).
Nonostante il netto aumento dei contagi registrati, il tasso di ospedalizzazione, pur sempre in crescita, ha fatto registrare, invece, un più modesto incremento.
Variante EG.5, detta Eris
A contribuire in maniera netta al nuovo rialzo dei contagi è la nuova sottovariante Eris: “nell’ultima settimana di campionamento consolidata (21/08/2023 – 27/08/2023, dati all’11 settembre 2023) […] si osserva, una predominanza di sequenze riconducibili a EG.5, pari a 43,5% (in crescita rispetto alle settimane precedenti)” si legge nel già citato report.
Si affiancano a questa nuova variante altre già conosciute e diffuse da tempo: tra le altre varianti “attenzionate” ed ancora in circolazione nel nostro Paese, continua a circolare stabilmente anche la variante XBB.1.16, detta Arturo, così come la variante Kraken (XBB.1.5) – la cui diffusione sembrerebbe però in calo.
Eris, sintomi e caratteristiche
Da uno studio italiano condotto su Eris (pubblicato l’08 Settembre 2023 sullo European Journal of Internal Medicine) è emerso come questa sia una variante particolarmente resistente e con una elevata capacità aggirare le difese anticorpali (derivanti sia da pregresse infezioni che dai vaccini).
Tuttavia, nulla di nuovo sul fronte dei sintomi più diffusi, che resterebbero, nella maggioranza dei casi, quelli che ben conosciamo come: tosse, raffreddore, febbre, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari ed articolari e malessere generalizzato. Come già osservato in passato, con l’arrivo di Omicron, meno frequenti risultano la perdita di gusto e olfatto.
L’incubazione sembrerebbe coprire un arco temporale che varia mediamente tra i 2 ed i 4 giorni, mentre la sintomatologia avrebbe una durata media di circa cinque giorni.
Più altalenante la durata della positività al virus, che può variare da pochi giorni fino a due settimane.
La buona notizia è che la crescente diffusione della variante Eris non dovrebbe destare particolare allarme, come affermato dall’ISS: «Ad oggi non si evidenziano rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ai lignaggi co-circolanti».
La sua ipotetica capacità di interessare maggiormente anche i polmoni (rispetto alle altre sotto-varianti di Omicron) è oggetto di studi preliminari condotti dall’università di Tokyo sui criceti, ma al momento non è stata ancora ufficialmente confermata.
Variante BA.2.86, detta Pirola
Un’altra variante individuata per la prima volta a fine Luglio 2023 in Danimarca (First cases of SARS-CoV-2 BA.2.86 in Denmark, 2023), cosiddetta Pirola, nonostante strettamente “attenzionata” dall’OMS, non sembrerebbe per il momento destare particolare preoccupazione poichè, nonostante le ben 30 nuove mutazioni rilevate rispetto alla variante dominante più recente, XBB.1.5 (ossia Kraken) la protezione offerta dai vaccini o dall’esposizione alla variante XXB sembrerebbe efficace nel fronteggiare e proteggersi adeguatamente da Pirola, variante rilevata, allo stato attuale, in piccoli numeri, in 11 Paesi.
I sintomi causati dalla variante Pirola non sembrerebbero inoltre significativamente diversi da quelli analoghi ad altre varianti come tosse, raffreddore, sensazione di affaticamento e febbre.
Per ora, nessuno dei casi registrati è stato classificato come grave, tuttavia si tratta di conclusioni che necessitano di maggiori studi ed approfondimenti per poter essere ufficialmente confermati.
Le rassicurazioni del Ministero della Salute
In un intervento rilasciato ad RTL102.5 il Ministro della Salute Orazio Schillaci si è espresso in questi termini: “I numeri dei contagi Covid in assoluto sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo dove c’è movimento di persone. Un dato in linea e che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole, ma non c’è allarmismo: i dati che ci interessano sono i ricoveri e gli accessi nelle terapie intensive e sono dati trascurabili e siamo fiduciosi”.
Nello stesso intervento annuncia, inoltre, che i nuovi vaccini aggiornati dovrebbero essere disponibili già dalla prossima settimana, ricordando che: “le categorie per cui sono fortemente raccomandate sono i fragili, gli ultra sessantenni e gli operatori sanitari. E’ un presidio fondamentale e partiremo anche con una campagna per ricordare ai cittadini di vaccinarsi per il Covid e l’influenza. I vaccini Covid saranno gratis per tutti anche per chi non rientra nelle categorie per cui lo raccomandiamo”.
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