Via libera da parte dell’AIFA alla distribuzione in farmacia della pillola anti covid per uso orale Paxlovid di Pfizer e il Molnupiravir di Merck Sharp & Dohme (Msd), previa prescrizione medica da parte del medico di base.
Il vero ostacolo che finora ha determinato un utilizzo limitato dei farmaci anti covid, sono state le modalità complesse con cui era possibile ottenere la prescrizione del farmaco. I farmaci anti covid potevano fino ad oggi essere prescritti solo da un medico ospedaliero, con la distribuzione nelle farmacie e la possibilità da parte dei medici di base di prescriverlo, determinerà sicuramente un aumento delle prescrizioni e quindi dell’utilizzo di questo efficacie metodo per combattere i sintomi del Covid-19.
Vediamo nel dettaglio quali sono tutti i farmaci anti covid al momento autorizzati, come funzionano e quali caratteristiche hanno.
Farmaci anti Covid-19
Fermo restando che la vaccinazione è la più potente arma che, ad oggi, abbiamo a disposizione per proteggerci e prevenire l’infezione da Covid-19 soprattutto nelle sue forme più gravi e mortali, parallelamente vengono messi a disposizione degli strumenti terapeutici per curare le persone infettate dal virus.
Attualmente non esiste una terapia unica che si sia dimostrata sicuramente efficace nella cura dell’infezione da SARS-CoV-2 in quanto gli effetti delle terapie, più o meno positivi, dipendono dalla fase e dalla gravità della malattia nonché dalla risposta dell’organismo del paziente che si sta curando.
Da due anni a questa parte abbiamo purtroppo imparato che l’infezione da Covid-19 se in alcuni casi può decorrere in modo del tutto asintomatico (cioè senza la presenza di alcuna manifestazione) in altri possa sfociare in polmoniti potenzialmente fatali che richiedono l’immediata ospedalizzazione della persona infettata in terapia intensiva dove viene sottoposta, tra l’altro, a ventilazione meccanica.
Questo più comunemente succede nelle persone anziane che hanno un rischio maggiore di contrarre forme gravi della malattia oppure nei pazienti affetti da altre patologie pre-esistenti.
Alla luce di tutto questo è chiaro come, parlando di farmaci per la cura del COVID-19, si debba necessariamente fare una distinzione sulle diverse casistiche.
Dall’inizio della pandemia le terapie si sono evolute di pari passo con la conoscenza del virus e ad oggi non è stato ancora individuato un unico farmaco che sia efficace in ogni caso di Covid-19, per questo nella lotta contro le più gravi forme di infezione da SARS-CoV-2 vengono utilizzati diversi farmaci con l’obiettivo comune di inibire la replicazione del virus e ridurre al minimo i danni generati all’organismo.
I farmaci di cui le strutture sanitarie dispongono si possono classificare in quattro categorie:
Antivirali
Gli antivirali sono farmaci che inibiscono la fase di replicazione e diffusione del virus. Quelli attualmente autorizzati in Italia ad oggi sono tre, due antivirali orali, Paxlovid (Ritonavir) dell’Azienda Pfizer Europe MA EEIG e Lagevrio (Molnupiravir) dell’Azienda Merck Sharp & Dohme e un antivirale ad uso endovenoso, Veklury (Remdesivir) dell’Azienda Gilead Sciences.
Come già specificato, a partire dal 12 Aprile 2022 l’AIFA ha dato il via libera alla distribuzione della pillola anti covid (i due antivirali orali Paxlovid e Molnupivar) direttamente in farmacia previa prescrizione del medico di base.
La pillola anti Covid di Pfizer Paxlovid (Ritonavir) è un inibitore dell’enzima Sars-Cov-2-3CL, indispensabile al virus per assemblare le proteine necessarie alla sua replicazione, viene somministrato insieme ad un antiretrovirale utilizzato nell’infezione da HIV. Inoltre sembra che possa essere utilizzato precocemente anche in fase non ospedaliera. Sono disponibili più informazioni visionando i seguenti link lopinavir ritonavir update 17.07.2020 (aifa.gov.it) e Pfizer’s Novel COVID-19 | Pfizer
Molnupiravir è un antivirale che inibisce l’RNA polimerasi, per cui altera il genoma del Sars-Cov-2 impedendone la replicazione, sembrerebbe ottenere risultati incoraggianti e la somministrazione in pastiglie permetterebbe il suo impiego anche per le cure domiciliari. Per saperne di più è possibile cliccare il seguente link: https://www.aifa.gov.it/-/ema-formula-parere-su-uso-lagevrio-molnupiravir-per-covid-19
Remdesivir blocca l’enzima RNA polimerasi del virus, RNA dipendente, necessario al Sars-Cov-2 per la replicazione. L’Aifa ne indica l’utilizzo nei pazienti adulti ed adolescenti (di età pari o superiore a 12 anni e peso pari ad almeno 40Kg) con polmonite da Covid-19 che presentano sintomi insorti da meno di 10 giorni. Per maggiori informazioni su questo farmaco si possono visionare i i link elencati di seguito: COVID-19: AIFA limita l’uso di remdesivir in casi selezionati e consente idrossiclorochina solo in studi clinici randomizzati a domicilio e Remdesivir_update02_12.01.2022.pdf (aifa.gov.it)
Per saperne di più sull’uso degli antivirali si può visitare la pagina dedicata raggiungibile al seguente link: Uso degli antivirali per COVID-19 | Agenzia Italiana del Farmaco (aifa.gov.it)
Anticorpi monoclonali
Iniziamo spiegando che gli anticorpi sono delle proteine prodotte dal nostro sistema immunitario per difenderci da un qualcosa che riconoscono come pericoloso.
Quando entriamo in contatto con un virus ad esempio, gli anticorpi si attaccano a questo per neutralizzarlo, cioè impedirgli l’ingresso nelle cellule dell’organismo al cui interno si riprodurrebbe, e renderlo più facilmente individuabile da altre cellule del sistema immunitario che hanno il compito di inglobarlo e distruggerlo.
Nello specifico gli anticorpi monoclonali utilizzati per la cura del Covid-19 hanno la capacità di legarsi alla proteina Spike del virus ed ostacolarne così il legame con la cellula umana necessario al virus per penetrare e proliferare all’interno dell’organismo.
Ad oggi gli anticorpi monoclonali autorizzati dalla Commissiona Europea, su parere dell’EMA (Agenzia Europea per i medicinali) sono tre:
- Ronapreve,usato per trattare adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con peso corporeo di almeno 40 kg, affetti da COVID-19 che non necessitano di ossigenoterapia e che in base alle valutazioni dei medici sono a maggior rischio di sviluppare forme gravi della malattia. Questi anticorpi vengono somministrati per via endovenosa in 20-30 minuti, oppure mediante iniezioni sotto pelle consecutive. Come tutti i farmaci anche questi possono avere degli effetti collaterali tra i più importanti, seppur raro, possiamo segnalare il rischio di reazioni allergiche e shock anafilattico; effetti più comuni sono invece nausea, capogiri e brividi e nel caso si iniezione sotto cutanea reazioni locali nei siti d’iniezione ed eruzione cutanea.
- Regkirona, indicato in pazienti adulti (con più di 18 anni) che non necessitano di terapia con ossigeno supplementare che sono ad aumentato rischio di sviluppare la malattia grave. Viene somministrato con l’infusione (flebo) endovenosa in 60 minuti circa di una singola dose, entro 7 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Uno dei possibili effetti indesiderati è quello della reazione allergica che può durare da pochi minuti a diverse ore dopo il completamento dell’infusione in forma di febbre, inoltre si possono manifestare respirazione difficoltosa, pressione arteriosa alta, battito cardiaco irregolare, accelerato o rallentato, sensazione di svenimento, prurito ed eruzione cutanea come orticaria.
- Xevudy, è usato per trattare adulti e adolescenti (a partire dai 12 anni di età e con un peso corporeo di almeno 40 kg). Viene somministrato tramite flebo (infusione) in vena, in circa 30 minuti. Le reazioni allergiche riscontrate a questo farmaco sono comuni e interessano fino a 1 persona su 10, ma è raro osservare reazioni gravi (circa 1 su 1000). Tra gli effetti collaterali più frequenti, che possono comparire fino a 24 ore a seguito del trattamento e raramente anche più tardi, si sono riscontrati: febbre, difficoltà respiratorie, brividi, vampate, calo della pressione sanguigna e battito cardiaco accelerato.
Per avere un quadro più completo su questi tipi di anticorpi monoclonali vi invitiamo a visitare la pagina dedicata sul sito dell’AIFA raggiungibile al seguente link: https://www.aifa.gov.it/uso-degli-anticorpi-monoclonali
Immunosoppressori
Gli immunosoppressori sono medicinali in grado di ridurre la catena di reazioni infiammatorie indotte dall’attività del sistema immunitario. Sono attualmente autorizzati dall’UE (Unione Europea) per il trattamento di varie condizioni infiammatorie e nei pazienti affetti da COVID-19, questo tipo di medicinale sembra che riduca l’infiammazione associata alla malattia e diminuisca il danno alle basse vie respiratorie, impedendo lo sviluppo di grave insufficienza respiratoria.
Tra gli immunosoppressori autorizzati che vengono utilizzati ad oggi troviamo:
- Anakinra (Kineret) è un immunosoppressore normalmente utilizzato per patologie come artrite reumatoide, sindromi febbrili periodiche, sindromi periodiche associate a criopirina (CAPS), febbre mediterranea familiare (FMF), malattia di Still. Nei soggetti affetti da Covid-19 sembrerebbe ridurre lo stato infiammatorio e ritarderebbe la presenza di danni polmonari. Il trattamento con questo tipo di medicinale è limitato ai pazienti con polmonite da Covid-19 moderata/severa. Maggiori informazioni su questo farmaco sono disponibili cliccando i seguenti link: EMA raccomanda l’approvazione di Kineret in adulti con COVID-19 (aifa.gov.it) e Anakinra_28.09.2021.pdf (aifa.gov.it)
- Baricitinib (Olumiant) è un immunosoppressore che inibisce l’attività degli enzimi Janus Chinasi che svolgono un ruolo importante nei processi immunitari che portano all’infiammazione. È normalmente utilizzato nei pazienti adulti per il trattamento delle forme moderate e severe di artrite reumatoide e dermatite atopica (eczema). Nei soggetti che presentano infezioni da Covid-19 si pensa che possa contribuire a ridurre l’infiammazione e i danni ai tessuti associati alla forma grave della malattia. Inoltre l’EMA ha avviato la valutazione di una domanda di estensione dell’uso di Olumiant (baricitinib) per includere il trattamento in pazienti Covid-19 a partire da 10 anni di età che necessitano di ossigenoterapia supplementare.
Baricitinib è indicato nel trattamento di soggetti affetti da Covid-19 che si trovino incondizioni cliniche gravi che si evolvono rapidamente.
Per saperne di più su questo farmaco è possibile i seguenti link:
Baricitinib_28.09.2021.pdf (aifa.gov.it)
Come curare il Covid-19 a casa
Quando un soggetto sviluppa un’infezione da Covid-19 per prima cosa viene sottoposto, come da legge in vigore, all’isolamento. Il medico di base deve essere costantemente aggiornato sul decorso della malattia fino alla sua risoluzione in modo da essere allertato in caso di qualsiasi variazione significativa delle condizioni di salute.
Fortunatamente molti pazienti sviluppano una forma lieve che può essere paragonata ad un raffreddore o ad un’influenza stagionale e quindi necessitano solamente di un trattamento mirato ad alleviarne i sintomi. Di solito la terapia che viene consigliata è la seguente:
- Antipiretici, antinfiammatori, antidolorifici (paracetamolo, ibuprofene) in caso di febbre e dolori alle articolazioni;
- Riposo (mantenendo comunque un minimo di attività fisica per ridurre l’allettamento e di conseguenza prevenire eventi trombo embolici);
- Assunzione di liquidi per prevenire la disidratazione;
- Nutrizione regolare con assunzione di alimenti proteici per limitare il rischio, soprattutto nelle persone anziane, di una riduzione della massa muscolare.
Si raccomanda comunque la necessità di effettuare eventuali scelte dei medicinali sempre in accordo con il proprio medico curante che, anche in base alla storia clinica del paziente, consiglia il farmaco più idoneo orientando la scelta verso il paracetamolo o l’antinfiammatorio a seconda dei casi.
Inoltre, sebbene non si tratti di un farmaco, potrebbe essere consigliabile l’utilizzo di un saturimetro da dito. Si tratta di un piccolo dispositivo, che utilizza una tecnologia non invasiva, con il quale inserendo semplicemente la punta del dito al suo interno si può verificare autonomamente la saturazione dell’ossigeno nel sangue.
Per saperne di più sull’utilizzo del saturimetri vi invitiamo a leggere il nostro articolo raggiungibile al seguente link:
Tutte le raccomandazioni sopra descritte si riferiscono a pazienti che non siano in condizioni critiche ma che al contrario abbiano infezioni di tipo lieve o moderate.
Cosa fare in caso di sintomi anomali?
Nei casi in cui si sviluppino dei sintomi anomali o di gravità superiori si ribadisce la necessità di rivolgersi immediatamente al proprio medico di base, al pediatra o alla guardia medica o in alternativa, ma solo se strettamente necessario ai numeri di emergenza 112 o 118.
Sono inoltre attivi i seguenti numeri:
- Numero di pubblica utilità 1500 al quale rispondono operatori appositamente formati insieme a dirigenti sanitari. Per saperne di più visita la pagina Numero di pubblica utilità 1500 – Covid-19 (salute.gov.it)
- Numeri verdi regionali raggiungibili al seguente link Covid-19 – Numeri verdi regionali (salute.gov.it)
- Numero verde di supporto psicologico 800833833
Purtroppo come già detto non tutte le infezioni da Coronavirus Covid-19 sono curabili a casa e ancora oggi i nostri Ospedali sono messi sottopressione dai continui ricoveri, anche se fortunatamente nelle ultime settimane la situazione sta lentamente migliorando.
Quali sono i farmaci di cui dispone il personale sanitario per far fronte a questa pandemia?
Farmaci di supporto
Tra i farmaci di supporto autorizzati dall’AIFA troviamo:
- Corticosteroidi, sono medicinali di sintesi che imitano l’azione di ormoni naturali, hanno proprietà antinfiammatorie e regolano l’attività di metabolismo e sistema immunitario. Vengono ampiamente usati ad esempio in caso di infiammazione cronica, reazioni allergiche e malattie autoimmuni. Hanno dimostrato un beneficio in termini di riduzione della mortalità e sono raccomandati dall’Aifa generalmente nei pazienti ospedalizzati affetti da malattia da Covid-19 grave, che richiedono un supplemento di ossigeno. Il loro uso nella fase iniziale della malattia potrebbe avere, infatti, un impatto negativo sulla risposta immunitaria. In soggetti con malattie croniche, inoltre, i cortisonici possono determinare seri eventi avversi. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il seguente link: Corticosteroidi_06.10.2020 (aifa.gov.it)
- Eparina, anticoagulante che in caso di Covid-19 viene utilizzato sia per la profilassi, nel paziente allettato o con ridotta mobilità, che nella terapia di eventi trombotici, cioè la formazione di un coagulo di sangue in una vena profonda del corpo che può creare un’ostruzione parziale o totale della circolazione ematica. Maggiori informazioni sono disponibili cliccando sul seguente link: Eparine_Basso_Peso_Molecolare_13.05.2021.pdf (aifa.gov.it)
Notizie sempre aggiornate sui medicinali autorizzati dall’Aifa sono disponibili visionando il seguente link: Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19 | Agenzia Italiana del Farmaco (aifa.gov.it)
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