Dopo due anni in cui abbiamo vissuto il Natale e tutte le festività con limitazioni importanti come lockdown e coprifuoco, quest’anno ci apprestiamo a tornare a vivere dei giorni di festa senza restrizioni, feste che potremmo definire quasi “normali”.
Tuttavia, il Covid non è ancora scomparso sfortunatamente, continuando a fare una media di 300-400 vittime a settimana con il picco di contagi previsto proprio per il periodo di Natale.
A questo si aggiunge l’influenza che quest’anno sta creando non pochi problemi, costringendo già migliaia di italiani a letto ed il cui picco si attende sempre nel periodo delle festività. Assisteremo quindi al contemporaneo esplodere dei contagi dovuti all’influenza Australiana ed al Covid che, sommati, porteranno a circa 170.000 contagi giornalieri proprio a ridosso del Natale, come afferma a La Repubblica il virologo Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano.
Lo scenario non sembra incoraggiante ma vediamo come possiamo proteggerci e mettere al sicuro, per quanto possibile, le nostre meritate festività.
Come dobbiamo comportarci in vista delle festività?
Come spiegato da Francesco Vaia, Direttore Generale dell’Istituto Spallanzani di Roma alle colonne del Messaggero, “bisogna insistere con la campagna di prevenzione, mettersi in isolamento per almeno cinque giorni, quando positivi al coronavirus, e utilizzare la mascherina, se si è avuto un contatto con un ammalato e in tutte quelle circostanze che possono essere considerate rischiose. Per il resto, a differenza del precedente biennio, non c’è necessità di particolari restrizioni nei comportamenti“.
Non dovremo quindi rinunciare a riunioni famigliari e cenoni, pur sempre osservando importanti accorgimenti e “con giudizio e attenzione agli anziani e ai fragili in famiglia: per loro resta raccomandata la dose booster a distanza di quattro mesi dall’ultima, magari associata alla profilassi contro i malanni stagionali.” Prosegue Vaia: “…chi ha sintomi respiratori, soprattutto se ha anche la febbre, non deve partecipare ai cenoni. Anche se ha un tampone negativo al Covid“.
Dello stesso avviso è il virologo Antonio Cascio, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive e del Centro di Riferimento Regionale AIDS presso il Policlinico P. Giaccone di Palermo secondo cui, come dichiarato a QdS.it, “Il rischio che il virus del Covid possa tornare ad essere cattivo è molto remoto, considerando anche il fatto che moltissima gente è vaccinata e che il virus tende a diventare più buono. Direi di passare un sereno Natale con amici, familiari e parenti, ma possibilmente facciamo vaccinare le persone anziane e quelle particolarmente a rischio prima delle feste e teniamole un po’ più a distanza e con la mascherina”.
Sarà un Natale pre-pandemia?
Questo è l’auspicio di Maria Rita Gismondo, Direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, che all’Adnkronos Salute ha dichiarato: “Fatte salve le precauzioni necessarie per proteggere da Covid e influenza le persone anziane e fragili, direi che quest’anno chi gode di buona salute potrà vivere un Natale com’era in tempi pre-Covid. Ce lo meritiamo, ci fa bene alla salute psichica e fa bene anche alla salute sociale ed economica” e continua esortando “Assolutamente vita normale e feste normali“.
Poche, ma fondamentali, raccomandazioni
Riassumendo, nonostante una situazione complicata, dovuta alla presenza contemporanea di due rilevanti ondate di virus respiratori come Covid e influenza, che promettono di raggiungere i loro picchi nel periodo di Natale, possiamo sperare di trascorrere le festività in maniera abbastanza tranquilla, a patto di rispettare poche ma importantissime indicazioni, che riassumiamo di seguito:
- Partecipare a cenoni e riunioni familiari solo in mancanza di sintomi sospetti;
- In presenza di sintomi, pur con tampone Covid negativo, evitare di partecipare a riunioni, soprattutto in presenza di fragili ed anziani;
- Per soggetti anziani e fragili, sottoporsi prima possibile a vaccinazione antinfluenzale (se non già fatto) e ad una dose di richiamo per il Covid (solo se trascorsi almeno 120 giorni dal precedente richiamo), ossia alla quarta o quinta dose.
Ferme restando le raccomandazioni e le indicazioni degli esperti, che anche noi esortiamo a seguire, concludiamo associandoci all’invito a trascorrere delle festività quanto più normali e spensierate possibile, con la speranza di poterci lasciare tutti alle spalle due anni di grandi sacrifici.
Per dettagli sulla vaccinazione antinfluenzale e sulla Campagna di comunicazione del Ministero della Salute rimandiamo ai nostri due articoli:
- Vaccino antinfluenzale 2022
- Influenza e Covid, come distinguerli? Caratteristiche, sintomi e differenze
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