Nuvaxovid prodotto dall’azienda americana Novavax, è l’ultima arma, in ordine di tempo, approvata dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) contro il virus Sars-CoV-2.
Essendo ormai abituati a riferirci ai diversi vaccini disponibili con il nome dell’azienda produttrice anziché con il nome commerciale ci è più facile identificarlo con il nome di Novavax.
Questo nuovo vaccino affianca i noti Pfizer e Moderna nella lotta contro il Covid-19. Ma cosa ha di diverso rispetto ai vaccini già conosciuti? Proviamo a capirlo meglio rispondendo ad alcuni quesiti.
Vaccino Novavax: quante dosi
Il vaccino Novavax è disponibile in Italia dal mese di Febbraio 2022 ed il suo ciclo vaccinale prevede due dosi somministrate per via intramuscolare, di solito sul deltoide, a distanza di 21 giorni l’una dall’altra e per il momento è stato autorizzato per i soggetti con età pari o superiore a 18 anni.
La regione Lazio ha annunciato la possibilità di prenotare le somministrazione del vaccino Novavax a partire dal 24 Febbraio.
Vaccino Novavax e terza dose
Il vaccino Novavax non è attualmente autorizzato come dose booster (terza dose) per chi ha precedentemente avuto la somministrazione dei vaccini pre-esistenti (es. Pfizer e Moderna).
Il vaccino Novavax è al momento approvato da Aifa esclusivamente per i soggetti con un età pari o superiore a 18 anni e solamente per la prima e la seconda dose (ciclo vaccinale primario e non per il booster)
Si può somministrare anche nei soggetti che in precedenza hanno contratto il Covid?
Nell’ambito della sperimentazione secondo l’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) non sono stati riscontrati effetti avversi aggiuntivi nelle persone vaccinate con Novavax (Nuvaxovid) che avevano contratto in precedenza il Covid-19.
Differenze con gli altri vaccini
Novavax si differenzia dagli altri vaccini per il meccanismo d’azione ma non per l’efficacia che, secondo i dati disponibili, sembra essere molto alta, si parla infatti di un’efficacia che sfiora il 90% contro il Covid sintomatico dopo 7 giorni dalla seconda dose.
E’ basato sulla tecnica delle proteine ricombinanti a differenza degli altri sieri anti-Covid (Pfizer, Moderna, Astrazeneca, Johnson&Johnson, Sputnik) che usano tecnologie a mRna o vettore virale, ovvero non contiene né codice genetico, RNA o DNA, né il virus vivo o attenuato.
Inoltre la tecnologia delle proteine ricombinanti è già in uso dagli anni ’80 e ha permesso di produrre vaccini come quello contro l’epatite B, la meningite e il papilloma virus, proprio per questo potrebbe essere preso in considerazione anche dai più timorosi che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione perché diffidenti nei confronti dei sieri finora commercializzati.
Come si conserva Novavax?
Si può conservare in frigorifero per sei mesi ad una temperatura di 2-8 °C e fino a 12 ore a 25° questo potrebbe semplificare di molto la sua distribuzione soprattutto in Paesi economicamente non avanzati.
Come funziona Novavax?
Come abbiamo visto Novavax è quindi un vaccino proteico, cioè contiene frammenti, prodotti in laboratorio, della proteina Spike con aggiunta di un adiuvante cioè una sostanza, in questo caso la saponina,che aiuta ad aumentare l’efficacia del vaccino per ottenere una risposta immunitaria superiore, consentendo, tra l’altro, di iniettare una minor quantità di proteine.
Quando ad una persona viene somministrato questo vaccino, il suo sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite gli anticorpi IgG ed IgM selettivi e attraverso la produzione dei linfociti T e B.
Se la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il Covid-19, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike originale, presente sulla superficie del virus, e risponderà combattendola.
Effetti avversi
Come qualsiasi altro medicinale, anche per Novavax,si possono riscontraredegli effetti indesiderati anche se non è detto che succeda.
La maggior parte degli eventi avversi che si sono presentati sono stati generalmente di entità lieve o moderate e comunque destinati a risolversi entro un paio di giorni dopo la vaccinazione.
I disturbi più comunemente riscontrati sono:
- arrossamento, gonfiore e dolore nel sito si iniezione;
- stanchezza e affaticamento;
- dolori muscolari;
- mal di testa;
- sensazione generale di malessere;
- dolori alle articolazioni;
- nausea e/o vomito.
In alcuni casi è stata riscontrata anche un po’ di febbre e più raramente ingrossamento dei linfonodi, aumento della pressione sanguigna ed eruzione cutanea.
Infine sono stati riscontrati casi di allergie anche gravi quindi, nel caso di persone con specifiche allergie, occorrerà una valutazione insieme al proprio medico del rapporto tra rischi e benefici.
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