In relazione all’obbligo vaccinale (scaduto lo scorso 15 Giugno), il 30 novembre 2022 era il termine stabilito per l’eventuale contestazione agli avvisi di sanzione inviati dall’Agenzia delle Entrate.
In data 1 Dicembre 2022 la Corte Costituzionale si era espressa in merito all’ammissibilità dell’obbligo vaccinale, ritenendo non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari e di fatto confermando la costituzionalità dell’obbligo vaccinale che il Governo Draghi aveva introdotto nel 2021 per gli over-50 ed alcune categorie professionali come personale sanitario e forze dell’ordine, confermando, di fatto, l’invio imminente delle multe agli interessati con l’obbligo di pagamento.
Anche il virologo e senatore Andrea Crisanti si era espresso in merito alla decisione della Consulta, commentando all’Adnkronos: “Fine di una farsa. Non c’è altro da aggiungere. Le misure di sanità pubblica possono e devono prevalere sulla volontà dei singoli e non ne ledono la libertà“.
Ma dal 6 Dicembre 2022 sembra esserci stato un passo indietro sull’invio ed il pagamento di queste sanzioni.
In Commissione Giustizia al Senato sono infatti passati gli emendamenti proposti dalla Lega (contenuti nel Decreto anti-Rave) per prorogare al 30 Giugno 2023 il pagamento delle multe a chi si è rifiutato di vaccinarsi nonostante obbligato dalla legge, pertanto sembrerebbe che, almeno per ora, le multe ai no vax siano state annullate temporaneamente.
Con l’approvazione di questi emendamenti è stato imposto lo stop all’emissione delle sanzioni non ancora inviate ed è stata stabilita la proroga per pagare quelle già recapitate alla fine di giugno del 2023.
Tuttavia la sospensione delle multe entrerà in vigore solamente nel momento in cui il decreto-legge, in cui la questione è stata inserita, diventerà legge in Parlamento.
Ma, almeno per il momento, il Governo ha sospeso l’invio delle multe non ancora inviate e chi le ha già ricevute ma non le ha ancora pagate non dovrebbe ricevere ulteriori sanzioni, anche se l’emendamento non è ancora di fatto entrato in vigore.
Staremo a vedere quali saranno i prossimi sviluppi, nel frattempo facciamo un passo indietro.
Obbligo vaccinale over 50: da quando
L’obbligo vaccinale era stato applicato a tutti i soggetti over-50 che fra l’8 Gennaio 2022 ed il 15 Giugno 2022 non si erano vaccinati secondo quanto previsto dal piano vaccinale, che richiedeva oltre al ciclo primario (prima e seconda dose) anche la somministrazione della terza dose (dose booster).
Quindi, tutti i soggetti che in quel periodo avevano almeno 50 anni e non si sono sottoposti a vaccinazione (inclusa terza dose) erano dichiarati passibili di una multa di 100 euro.
Oltre agli over-50 ricordiamo che l’obbligo vaccinale era valido anche per il personale medico e le forze dell’ordine.
Per avere certezza di evitare sanzioni era necessario vaccinarsi entro il 31 Gennaio 2022, effettuando infatti la prima dose entro il 31 Gennaio 2022 si poteva avere diritto al Green Pass rafforzato a partire dal 15 Febbraio, data in cui per i lavoratori over 50 sarebbe diventato obbligatorio.
In teoria, tutti coloro che alla data del 1 Febbraio non erano vaccinati ed avevano almeno 50 anni rischiavano di incorrere nel pagamento della sanzione. Anche chi aveva compiuto 50 anni successivamente al 31 Gennaio 2022 (ma prima del 15 Giugno 2022 data di fine dell’obbligo vaccinale) aveva l’obbligo di vaccinazione con le 3 dosi.
Fine dell’obbligo vaccinale over 50
Fino a quando è rimasto in vigore l’obbligo vaccinale per gli over-50?
La data fissata dal governo era il 15 Giugno 2022, in questa data terminavano una serie di prescrizioni che il Governo aveva emanato per contrastare il diffondersi del virus, fra cui l’obbligo di mascherina anche al chiuso, ed appunto l’obbligo vaccinale per i soggetti over-50.
A partire dal 15 Giugno quindi, tutti i soggetti con 50 compiuti, non erano più soggetti all’obbligo di vaccinazione anti covid-19.
Attenzione, tutti i soggetti che prima del 15 Giugno avevano un’età pari o superiore a 50 anni non erano esentati dall’obbligo vaccinale e quindi passibili di una sanzione pari a 100 Euro.
Obbligo vaccinale over 50: sanzioni
La multa stabilita era pari a 100 euro una-tantum ed i relativi destinatari venivano intercettati in modo automatico dall’Agenzia delle Entrate incrociando i dati della popolazione residente (dati del sistema “tessera sanitaria”) con quelli della Anagrafe Vaccinale. Ricordiamo che eventuali sanzioni erano previste successivamente al 31 Gennaio 2022, data ultima per effettuare la prima dose ed evitare sanzioni.
Governo Meloni e rinvio delle multe
Il nuovo Governo di Centrodestra guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva annunciato in concomitanza dei primi provvedimenti emessi dall’esecutivo, la volontà di rinviare tutte le multe emesse a chi non aveva rispettato l’obbligo vaccinale.
Appena 24 ore prima dell’emanazione pacchetto di emendamenti al DL Aiuti Ter nei primi giorni di Novembre, Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Salute, in un intervista su SkyTg24, aveva dichiarato: «Si sta pensando di rinviare le multe», tuttavia all’interno del pacchetto non è stato incluso l’emendamento annunciato.
Neanche il DL Aiuti Quater stabilisce il congelamento della multa da 100 euro, pertanto le multe previste per coloro con non abbiano rispettato l’obbligo sono ad oggi confermate.
Ricordiamo che sono più di un milione gli over-50 italiani e gli appartenenti a determinate categorie di lavoratori (medici, forze dell’ordine, ..) che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale entro il 15 giugno 2022 e per i quali sarebbe prevista una sanzione dell’importo di 100 euro.
Scadenza dei termini per giustificare la violazione dell’obbligo vaccinale
Il 30 novembre 2022 è scaduto il termine per poter giustificare il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. In totale, le sanzioni ammontano a 1,9 milioni di Euro che promettevano di essere notificate agli over-50 e altre categorie per cui vigeva l’obbligo e che non lo hanno rispettato al 15 giugno 2022.
Sono circa 1.7 milioni gli over-50 che non hanno effettuato la vaccinazione, un numero alto di persone che, a meno che non si sia provveduto alla contestazione secondo modalità e termini stabiliti, rischia di includere anche persone che sono state effettivamente vaccinate o che hanno contratto il COVID, cerchiamo di capire perché.
L’Agenzia delle Entrate, per verificare la lista di soggetti potenzialmente passibili di sanzione perché non vaccinati e poter inviare gli avvisi preliminari, utilizzava il sistema dei dati legati alla Tessera Sanitaria. Tali informazioni venivano aggiornate attraverso le comunicazioni su vaccinazioni, esenzioni e positività al Covid, che le singole ASL e Regioni inviano al Ministero della Salute.
Potevano quindi capitare errori o omissioni nella comunicazione dei dati fra Regioni e Ministero, le quali hanno determinando una valanga di contestazioni per avvisi ricevuti da persone in regola con le indicazioni del decreto (vaccinati, esenti o contagiati da Covid).
Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate ha inviato degli avvisi con cui ha notificato al cittadino che non risultava vaccinato il prossimo arrivo della multa e chiedeva di contestare e dimostrare di essersi effettivamente vaccinati o di essere esenti, nei casi in cui questo fosse possibile.
Di seguito è riportato un esempio di comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate a soggetti sottoposti ad obbligo vaccinale che non hanno completato il ciclo completo di vaccinazione.
In particolare sottolineiamo la frase:
… entro il termine perentorio di dieci giorni dalla data di ricezione della presente, potrà comunicare all’Agenzia Sanitaria Locale competente per territorio l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’ esenzione dell’obbligo vaccinale …
Agenzia delle Entrate
Perchè ci sono state così tante contestazioni?
Sono state più di 85 mila in tutta Italia le contestazioni, cerchiamo quindi di capire cosa ha determinato un numero così elevato di errori:
- Vaccinati all’estero: spesso i dati dei soggetti vaccinati all’estero non sono presenti nei dati del sistema “tessera sanitaria” e quindi l’agenzia delle entrate non ha elementi per considerare queste persone vaccinate
- Errori di comunicazione o omissioni fra ASL e Ministero: spesso per motivi vari, ci sono stati problemi nella comunicazione dei dati fra le diverse ASL regionali e la struttura centrale che aggiorna e gestisce i dati del sistema “tessera sanitaria”.
- Positività al Covid non comunicate dalla ASL alla struttura centrale
- Esenzioni cartacee: prima dell’entrata in vigore del QR Code anche per le esenzioni da vaccinazione, tali certificazioni erano cartacee. E’ possibile che per i soggetti che hanno solo l’esenzione cartacea, i dati su tale esenzione non siano aggiornati nei sistemi centrali, da qui l’invio dell’avviso a cui si dovrà rispondere dimostrando l’esenzione da vaccinazione.
Cosa succedeva se eravamo vaccinati o esenti ma comunque destinatari di un avviso?
In questo caso non bisognava interloquire con l’Agenzia delle Entrate che ha inviato gli avvisi, ma direttamente con la propria ASL, dimostrando di essere stati sottoposti a vaccinazione oppure di essere esenti.
Era compito della ASL a provvedere all’aggiornamento centrale dei dati verso il sistema “tessera sanitaria” e quindi ad evitare l’arrivo della multa.
Dimostrare di essere in regola con quanto stabilito dalla legge sull’obbligo vaccinale, significava dimostrare di essersi vaccinati entro il 1 Febbraio 2022 oppure di possedere un esenzione.
Obbligo vaccinale over 50 e terza dose
L’obbligo vaccinale prevedeva la somministrazione dell’intero ciclo vaccinale, che includeva anche la dose booster di richiamo (terza dose).
Tutti i soggetti over 50, per evitare la multa, erano tenuti a ricevere anche la somministrazione della terza dose.
In sintesi, secondo i termini, gli over 50 sono in regola se:
- sono vaccinati con dose booster (terza dose)
- sono vaccinati con due dosi ma non sono passati più di 6 mesi dalla seconda dose
- sono vaccinati con una solo la prima dose e sono in attesa della seconda dose (da fare a 21 giorni di distanza dalla prima dose per il vaccino Pfizer e 28 giorni per il vaccino Moderna)
Obbligo vaccinale over 50: lavoro
A partire dal 15 Febbraio 2022 per i lavoratori over 50 che non erano in possesso di green pass rafforzato, quindi che non avevano provveduto ad effettuare almeno la prima dose di vaccino entro il 31 Gennaio 2022 era prevista una sanzione che andava dai 600 euro ai 1500 euro in caso di controllo delle Autorità Competenti.
Tuttavia, la recente abolizione dell’uso del green pass per accedere ai luoghi di lavori ha reso più complesso intercettare queste situazioni.
Obbligo vaccinale over 50 per chi ha avuto il Covid
Chi aveva contratto il Covid da meno di sei mesi, aveva diritto al green pass rafforzato al pari dei vaccinati, quindi l’obbligo di vaccino scattava a partire dai 6 mesi dalla guarigione dal Covid quando, come per il resto della popolazione, anche gli over 50 potevano avere accesso alla dose di vaccino
Obbligo vaccinale: smartworking e non lavoratori
L’obbligo di vaccino era valido per tutti gli over 50, quindi tutti i lavoratori a prescindere dal fatto che lavorassero in presenza o in smartworking ed anche per i disoccupati/inoccupati.
Obbligo vaccinale over 50: esenzione
Qualora si avesse avuto diritto, per motivi medici, ad un esenzione, questa andava comunicata alla propria ASL. I soggetti over 50 con esenzione non erano passibili di alcuna sanzione.
Attenzione: in caso di esenzione esclusivamente cartacea, quindi senza QR code, era possibile che il sistema dati “tessera sanitaria” non fosse aggiornato e quindi sono stati riscontrati diversi casi di avvisi ricevuti da parte dell’Agenzia delle Entrate. In tal caso era necessario recarsi presso la propria ASL con l’esenzione cartacea per permettere l’aggiornamento della banca dati e quindi evitare di incorrere nella sanzione.
Obbligo vaccinale over 50 e quarta dose
Dal mese di Febbraio 2022 è partita la somministrazione della quarta dose di vaccino per alcune categorie di soggetti. Leggi tutti i dettagli nella nostra sezione dedicata Prenotazione quarta dose vaccino anti covid-19: come prenotare
La quarta dose è fortemente consigliata per tali soggetti, ma non è obbligatoria, quindi anche l’obbligo vaccinale per i soggetti over-50 non include la quarta dose.
Gli over-50 che non effettuano la quarta dose al momento non rischiano quindi sanzioni.
Per ulteriori informazioni, puoi trovare in questa pagina il nostro approfondimento Obbligo vaccinale over 50 e terza dose: come funziona
Leggi anche i dettagli riportati sul sito del Ministero della Salute Covid-19, obbligo vaccinale dai 50 anni di età (salute.gov.it)
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