Home Dispositivi di sicurezza Tamponi covid: molecolari, antigenici rapidi e salivari. Dove farli, differenze ed attendibilità

Tamponi covid: molecolari, antigenici rapidi e salivari. Dove farli, differenze ed attendibilità

0
Tampone covid-19
Tampone covid-19

La guida definitiva aggiornata a Febbraio 2022 per orientarsi nella giungla dei tamponi COVID-19. Cosa sono, come funzionano, dove e quando è consigliato farli.

Tamponi molecolari, antigenici rapidi, test salivari e test sierologici, dall’inizio sella pandemia, quindi da ormai quasi due anni, si sente parlare continuamente di tamponi e test. Ma sono tutti uguali? Che differenza c’è tra tutti questi tipi esami e come funzionano?

Analizziamoli insieme per capire quali siano più adatti alle diverse situazioni.

Tamponi molecolari, come funzionano?

Ad oggi il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo è l’esame più accurato, in termini di sensibilità (capacitò di individuare soggetti ammalati) e specificità (capacità di individuare soggetti sani) e quindi attendibile, per la diagnosi del COVID-19.

Si basa sulla metodologia di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) che permette, attraverso l’amplificazione dei geni virali, di rilevare la presenza del virus nell’organismo.

A cosa serve il tampone molecolare?

Il tampone molecolare serve a verificare se c’è un’infezione in corso e quindi se siamo positivi al COVID-19 e di conseguenza contagiosi.

La sua precisione è molto alta, permette infatti di rilevare il virus in soggetti sintomatici ma anche in presenza di bassa carica virale, pre-sintomatici o asintomatici.

Quando è consigliato fare il test molecolare?

Per avere il risultato di un tampone molecolare occorrono ancora oggi 24/48 ore quindi il suo impiego non è adeguato per le attività di screening di massa (esami condotti a tappeto su una fascia di popolazione per individuare la presenza della malattia)  o contact tracing (tracciamento dei contatti di un caso confermato di COVID-19).

E’ indicato invece quando si ha un forte sospetto di infezione, va effettuato almeno 72 ore dopo il contatto a rischio, cioè quando è trascorso il tempo di incubazione, e se ci sono sintomi entro cinque giorni dalla loro insorgenza.

Il tampone molecolare è consigliato inoltre:

  • per confermare la positività di un tampone antigenico rapido;
  • in caso di contatto stretto (conviventi o congiunti) con un caso accertato;
  • prima di un ricovero programmato (nelle 72 ore precedenti).

Dove si effettuano i tamponi molecolari?

Questo tipo di esame si effettua presso le ASL, negli ospedali e presso i DRIVE-IN pubblici ma anche in strutture private con personale specializzato.

Tampone molecolare gratuito

Se prescritto dal medico di base il tampone molecolare è gratuito in diversi casi che saprà indicare il medico oppure si può effettuare anche privatamente, quindi a pagamento, in strutture pubbliche o private.

Tampone molecolare e green pass

Il tampone molecolare da diritto all’ottenimento del green pass base con durata di 72 ore. Leggi il nostro articolo con tutte le informazioni su green pass base e green pass rafforzato

Tamponi antigenici rapidi, come funzionano?

I test antigenici rapidi, detti anche genericamente tamponi rapidi, vengono eseguiti attraverso tampone nasale o oro-faringeo come nel test molecolare  a differenza dei quali però cercano l’antigene e per questo comunemente chiamati antigenici.

Nello specifico rilevano la presenza del virus attraverso la reazione tra le sue proteine o antigeni (Spike protein) presenti nel corpo della persona infettata e gli anticorpi presenti all’interno del test.

A cosa serve il tampone antigenico rapido?

I tamponi antigenici rapidi rispetto a quelli molecolari producono risultati molto più rapidamente (15/30 minuti) dunque sono ottimi strumenti per eseguire screening in ampie fasce di popolazione o per il tracciamento dei contatti di un caso positivo al COVID-19.

Pur essendo nati per non intasare i laboratori delle strutture ospedaliere agli inizi della pandemia, oggi i tamponi rapidi di ultima generazione mostrano risultati sempre più affidabili e al momento sono quelli più utilizzati, anche perché meno costosi, tanto che da circa un anno a questa parte sono stati ammessi, insieme ai test molecolari, per il conteggio dei positivi regionali e anche per le nuove regole su Green Pass e quarantena il Governo fa sempre più affidamento sugli esiti positivi o negativi dei tamponi antigenici rapidi.

Per sapere di più sulle regole aggiornate della quarantena leggi il nostro articolo “Quarantena-covid-nuove-regole oppure visita il sito del Governo Cosa sapere su quarantena, isolamento, tracciamento (salute.gov.it)

Quando è consigliato fare il tampone rapido?

Il tampone antigenico rapido ha lo scopo primario di intercettare nel più breve tempo possibile chi è contagioso ma non lo sa, per evitare l’ulteriore diffusione del coronavirus

Il tampone rapido va eseguito:

  • da 48-72 ore a cinque giorni nel caso di un presunto contatto a rischio (anche qualora si fosse asintomatici);
  • quando si hanno sintomi riconducibili al COVID-19;
  • in via preventiva, subito prima di un’occasione di ritrovo o un incontro con altre persone, soprattutto con soggetti fragili o immunodepressi quindi a rischio di sviluppare la malattia grave (basta pensare al boom di tamponi antigenici rapidi effettuati durante il periodo delle festività natalizie).
  • Quando è richiesto per viaggiare (su aerei, navi o treni “Covid free”) soprattutto quando non si è provvisti di Green pass (in alcuni casi è richiesto il test molecolare, in altri casi invece è richiesto solo un green pass valido, senza bisogno di mostrare l’esito di un tampone);
  • per l’ottenimento del green pass base (sono ritenuti validi 48 ore dal momento dell’esecuzione).
  • in caso di autosorveglianza o di quarantena per la riammissione a scuola (per la quale le nuove regole da parte del Governo sono attese però nei prossimi giorni).                  

Dove si effettuano i tamponi antigenici rapidi?

I test antigenici rapidi si possono effettuare in tutte le strutture pubbliche e private o presso i medici di base e nelle farmacie. In alcuni casi questi test vengono eseguiti anche in strutture mobili installate appositamente fuori dai porti e aeroporti, prima di salire su un treno “Covid free” oppure prima dell’imbarco su aerei e navi.

Test salivari, come funzionano?

Di recente sono stati immessi sul mercato anche test che utilizzano la saliva come campione da analizzare per la ricerca dell’infezione da COVID-19, molto meno fastidiosi ed invasivi rispetto a quelli naso oro-faringei soprattutto per i bambini.

Come per i tamponi anche i test salivari esistono di due tipi:

  1. test salivari di tipo antigenico rapido (cioè che rilevano le proteine virale o antigeni) ad oggi non raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei in quanto, sulla base degli studi effettuati, non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità ma è possibile ottenere l’esito in tempi estremamente rapidi (circa 15 minuti). Inoltre, i test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19 (Green pass).
  2. test salivari molecolari (che rilevano la presenza dell’RNA del virus nel campione) hanno mostrato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93% per questo sono tra i test validi per l’ottenimento del Green Pass.

A cosa serve il test salivare?

Alcuni studi condotti in ambito scolastico, hanno riportato un’elevata concordanza tra i risultati ottenuti con i test salivari molecolari e quelli eseguiti con tampone molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo. Per questo motivo in alcuni casi i test molecolari su campione salivare, potranno essere considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei per verificare se un soggetto è positivo al COVID-19.

Quando è consigliato fare il test salivare

Il test su campione salivare si è dimostrato più sensibile durante i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi e quando la carica virale è elevata.

Come detto in precedenza questi test sono meno invasivi dei tamponi naso oro-faringei, per tanto  potranno essere impiegati:

  • in soggetti (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico);
  • nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione del coronavirus in ambito scolastico;
  • per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio;
  • in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo.

Dove si effettuano i test salivari?

Il test salivare antigenico rapido può effettuare anche in farmacia, mentre il molecolare, quello valido per il Green Pass, deve essere effettuato in laboratorio, quindi in strutture specializzate, ospedali o ASL.

Tamponi fai da te: quali tipi di tamponi o test si possono effettuare a casa?

Oggi sono disponibili presso farmacie o negozi anche tamponi nasali fai da te (eseguibili dal soggetto direttamente a casa) ma questi sono di prima e seconda generazione e hanno una ridotta sensibilità che può ridursi di più se il prelievo non è svolto da mano esperta. Se con il tampone nasale ci si ferma all’inizio del naso per esempio può esserci un ulteriore calo di attendibilità e ciò può falsare il risultato dal 10% al 90%. Lo stesso vale per i test salivari casalinghi, se il campione viene prelevato dopo aver mangiato o bevuto il test può risultare non valido o avere un risultato meno attendibile.

Test sierologici cosa sono e a cosa servono?

test sierologici rilevano l’esposizione al virus, quindi ci dicono se abbiamo avuto il virus e quando. Evidenziando la presenza degli anticorpi (detti anche immunoglobuline) cioè le armi di difesa che l’organismo produce contro il virus. La presenza di questi anticorpi ci indica se abbiamo avuto il virus e quando, anche se siamo stati asintomatici o se si è fatto il vaccino ci dice che effetto ha avuto sul nostro sistema immunitario.

I test sierologici però non sono in grado di confermare o meno un’infezione in atto, proprio per questo motivo ad oggi non possono sostituire i test diagnostici (molecolare o antigenico).
I test sierologici sono utili al contrario per una valutazione epidemiologica della circolazione virale, per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità. 

Come viene effettuato il test sierologico?

Il test avviene tramite un prelievo del sangue e cerca in particolare le immunoglobuline (anticorpi) IgG e IgM che danno due informazioni diverse:

  • Le IgM sono le prime a essere prodotte dall’organismo, in genere se ne trovano tracce già dopo 4-5 giorni dalla comparsa dei sintomi e tendono invece a scomparire dopo qualche settimana, indicano quindi se è in corso un’infezione da SARS-CoV-2 o se c’è stata un’ infezione recente.
  • Le IgG invece si formano generalmente due o tre settimane dopo il contatto con il virus e le loro tracce si possono trovare anche dopo diversi mesi quindi indicano se c’è stata infezione nel passato. Le IgG sono gli anticorpi associati con la memoria del sistema immunitario e vengono utilizzate dell’organismo quando il virus si ripresenta.

Quali tipi di test sierologici ci sono?

Per ridurre il numero di risultati falsi positivi dei test sierologici è raccomandato l’utilizzo di test con metodica Clia (chemiluminescenza) o Elisa (immunoenzimatica), che abbiano una specificità non inferiore al 95% e una sensibilità non inferiore al 90%. Al di sotto di queste soglie, l’affidabilità del risultato che si ottiene non è adeguata alle finalità per cui i test vengono eseguiti.

I test sierologici possono essere di due tipi:

  • test quantitativo che fornisce indicazioni su quanti anticorpi abbiamo in circolo in preciso momento e sulla nostra probabile protezione dal virus.
  • test qualitativo rileva esclusivamente la presenza o l’assenza di anticorpi IgG e IgM, ma non da indicazione sulla quantità di anticorpi presenti.

Quando è consigliato fare il test sierologico?

Abbiamo già detto che i test sierologici non sono indicati per diagnosticare la presenza del virus e quindi non vanno effettuati se si vuole avere conferma di essere positivi o negativi al COVID-19.

È invece consigliato effettuarli:

  • prima del vaccino per verificare se abbiamo avuto il Covid e per sapere in che misura abbiamo sviluppato gli anticorpi;
  • dopo il vaccino (almeno 10 giorni dopo l’ultima dose ricevuta) è utile per verificare la risposta del sistema immunitario e per misurare quanti di anticorpi abbiamo sviluppato;
  • nei mesi successivi al vaccino per verificare la permanenza degli anticorpi nell’organismo e quindi il livello della probabile protezione dal virus.

Dove si effettua il test sierologico?

Il test sierologico viene eseguito nelle strutture pubbliche o convenzionate su indicazione e prescrizione medica, oppure privatamente nei laboratori analisi specializzati, senza richiesta del medico ma portando la tessera sanitaria.

Per maggiori informazioni e chiarimenti sui vari tipi di tamponi e test vi invitiamo a far riferimento alla pagina del Ministero della salute sotto la voce TEST DIAGNOSTICI del seguente link Cosa sapere su quarantena, isolamento, tracciamento (salute.gov.it)


La registrazione alla newsletter di Prenotazione Vaccino ti permette di rimanere sempre informato sulle evoluzioni della campagna vaccinale anti covid-19 nella tua regione e di ricevere direttamente nella tua email informazioni e contenuti di qualità

© Riproduzione riservata

Bolletta Luce e Gas troppo alta? Scopri come abbattere i costi nel nostro articolo L’esperto consiglia: come risparmiare sulla bolletta di luce e gas

Exit mobile version